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- W70004499 abstract "Il mortaio, realizzato in pietra o in marmo, rappresenta un manufatto largamente diffuso in Cisalpina come nel resto del mondo romano. Nel novero dei pezzi attribuiti a tale classe di materiali, ampia appare la gamma delle scelte per cio che concerne il tipo lapideo utilizzato per la fabbricazione, l’accuratezza dell’esecuzione, la resa decorativa. L’estrema variabilita e indice di destinazioni d’uso molto diversificate tra loro: accanto ai mortai annoverabili, insieme ai relativi pestelli, tra i «marmi d’uso», di scarsa qualita per via del loro impiego per lavorazioni effettuate in ambito domestico, diversi esemplari si distinguono perche particolarmente ben rifiniti e decorati, quindi dotati, anche o soltanto, di valore ornamentale. A dispetto del numero rilevante di attestazioni, manca ancora un lavoro di insieme che raccolga e presenti in una catalogazione sistematica tutti gli esemplari disponibili, uno studio complessivo e specialistico in grado di proporre riferimenti tipologici e cronologici precisi. In assenza di dati contestuali, come nel caso dei pezzi qui esaminati, risulta molto complicato prodursi in un tentativo di attribuzione cronologica: si tratta di forme standardizzate ed estremamente conservative, vincolate alla specifica implicazione funzionale, che perdurano in area mediterranea, sostanzialmente invariate, lungo un arco cronologico molto ampio, che va dall’eta romana fino a quella tardoantica e medievale. In considerazione dell’osservazione appena esposta, si e ritenuto opportuno applicare ai pezzi presentati una cronologia di massima, rimandando eventualmente ai confronti datanti per disporre di un riscontro in merito maggiormente preciso. Rispetto alla generale carenza di reperti editi provenienti da contesti di scavo datati, importante punto di riferimento nello studio dei mortai litici risultano quindi i casi di Luni" @default.
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